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Il Modello BioDinamico dell'Osteopatia Craniale - Contributi genetici

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Contributi genetici

Dopo che i fluidi hanno disegnato una matrice o una mappa base, le espressioni genetiche susseguenti organizzano le cellule, la migrazione di queste comincia effettivamente ad attivarsi. Per esempio, l'onda iniziale di NCCs interrompe la migrazione e costruisce un struttura reticolare. Questo reticolo fornisce l'impalcatura per la crescita chemiotassica attiva dei neuroni, presagio dell'organizzazione, in uno stadio più maturo, del sistema nervoso autonomo (SNA) (Conner et al 2003).

Un fenomeno simile governa la crescita dei neuroni, attraverso un apparato sensorio e motorio nella loro estremità denominato cono di crescita. La ricerca del percorso del cono di crescita è parzialmente guidata da forze fluide, un processo passivo dimostrato nuovamente dalla translocazione di gocce di latex (Newman et al, 1985). Ma anche i geni contribuiscono alla ricerca del percorso del cono di crescita, per mezzo dei recettori della membrana cellulare che sono attivati dai componenti "attrattori" o "repulsori" extracellulari. Per esempio i recettori UNC-40 e Eph sono attivati da netrina ed efirina, proteine secrete nel fluido extracellulare. Attivati questi recettori inizia una cascata molecolare che direziona l'actina del citoscheletro (A5) cellulare, regolando perciò la motilità del cono di crescita. Un'autentica zuppa molecolare guida i neuroni alla loro destinazione. Questa complessità può essere apprezzata dallo scoraggiante compito a cui vanno incontro gli assoni commissurali, che devono crescere verso la linea mediana, attraversarla, e poi continuare il loro cammino senza tornare indietro.

Tuttavia Blechschmidt enfatizzò che i geni non agiscono, essi reagiscono alle forze esterne. La reazione dei geni alla pressione idrostatica durante l'embriogenesi è stata di recente denominata "il meccanismo morfogenetico" (Van Essen, 1997). A Wal (1997) piaceva le definizione di geni come creta che costruisce il vaso. La creta di per sé non può modellare una forma; sono necessarie le mani dell'artista. E queste mani non possono agire senza la mente dell'artista. Dalla prospettiva BOCF, la creta rappresenta i geni, le mani rappresentano le forze fluide, e la mente dell'artista rappresenta il Respiro della Vita - il "piano degli dei" o il "maestro meccanico" a cui allude spesso A.T. Still. Casualmente noi (J.M. e E.S.) tenevamo un workshop sulla BOCF nella settimana in cui Ventre et al (2001) pubblicarono le sequenza del genoma umano. Mentre gli scienziati di tutto il mondo ponderavano sul paradosso che un organismo della nostra complessità deve operare con solo 30.000 geni (Clavarie 2001), il nostro workshop per operatori BOCF confermava l'ovvia necessità per le forze epigenetiche di prendere "decisioni" che modellano l'embriogenesi.

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