Il Modello BioDinamico dell'Osteopatia Craniale - Linea mediana funzionale
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Linea mediana funzionale
Un altro aspetto dell'embriologia, che fa parte della base della BOCF, è il concetto di linea mediana funzionale, intorno a cui il corpo e la salute si organizzano. La linea mediana è l'espressione primaria della funzione nell'embrione. Una serie di strutture nasce dalla linea mediana - per prima la linea primitiva che appare nell'ectoderma, cominciando dal polo caudale del disco embrionico. Successivamente dall'endoderma si sviluppa la notocorda, di nuovo crescendo dal lato caudale a quello craniale. Dopo alcuni giorni il solco neurale si forma lungo la linea mediana, sorgendo dalla coda alla testa. Durante la quarta settimana di sviluppo il tubo neurale si chiude all'estremità, ed il movimento dei fluidi non è più una circolazione ma una fluttuazione. Il fluido amniotico diventa il LCS. La lamina terminalis marca la chiusura del terminale cefalico del tubo. Questa struttura della linea mediana permane nell'adulto, e la si trova nel tetto del terzo ventricolo. È un punto "pivot" per tutti i movimenti neurali. Durante la fase di inalazione del Meccanismo Respiratorio Primario (MRP), ovvero la fase inspiratoria, l'intero sistema nervoso centrale converge a spirale verso la lamina terminalis. Durante la fase espiratoria tutti i tessuti si allontanano da quest'ultima.
Jealous (1997) descrisse la linea mediana che nasceva dalla Quiete, generata dal Respiro della Vita. La linea mediana funzionale rimane presente per tutta la durata della vita, e la nostra struttura ed il nostro movimento fisiologico rimangono orientati ad essa. Il Respiro della Vita entra nel corpo dal coccige e sale lungo la linea mediana, radiando "come una fontana della vita" (Sills 1999). Il trasporto di una forza bioenergetica di linea mediana dalla coda alla testa è stato descritto da numerosi autori, forse per primo da Wilhelm Reich. Reich ed i suoi studenti descrivevano indipendentemente il MRP, "... una conferma dei movimenti del cervello può essere ottenuta nelle persone prive di armatura... questo movimento è relativamente lento e non correlato con la pulsazione arteriosa" (Konia 1981). È interessante notare che i meccanismi genetici tendono a lavorare nella direzione opposta, in una progressione da cefalica a caudale. Questo è ottimamente esemplificato dall'attivazione di dozzine di trascrizioni del fattore genetico Hox (A10) (L'orologio Hox) che dirige la formazione dei somiti embrionali dalla testa alla coda. La sequenza dell'espressione del gene Hox (A10) è colineare con l'ordine del gene sul cromosoma (Kmita & Duboule 2003).
Il movimento della Marea può essere palpato in tutto il corpo, denominato "Zona A" dagli operatori BOCF (Jealous 2001).
Figura 4. Il cingolo durale anteriore in formazione in un embrione di 8 settimane, disegnato con una sottile linea tra le vescicole telencefaliche anteriore e laterale. Illustrazione di McPartland, ridisegnato da Blechschmdt & Gasser (1978).
Gli operatori asiatici concettualizzano questa energia come il movimento in canali, come il Chi dei cinesi ed il vata ed il suo sotto-dosha prana dell'Ayurveda (McPartland & foster 2002). Il movimento della Marea può anche essere palpato esternamente al corpo, nel "campo aurico" dei vari operatori energetici orientali ed occidentali, denominate Zona B nel lessico della BOCF. Gli osteopati come Randolph Stone e Robert Fulford lavoravano primariamente nella Zona B. Rollin Becler lavorava nella Zona C, un campo che si diffonde dalla linea mediana fino ai bordi della stanza (comunicazione personale, Jealous 1999). Jealous (2001) enfatizzava il fatto che tutte queste zone esistono simultaneamente, così come altri domini, come la Zona D, che si estende dalla linea mediana del paziente all'orizzonte. Le zone sono utili strumenti diagnostici, poiché aumentano i campi percettivi degli operatori.